Premesse biologiche e biomeccaniche

Il disco intervertebrale svolge la sua complessa funzione trasformando i vettori di forza assiali in vettori radiali centrifughi e neutralizzando, per la sua RESILIENZA, le forze che si scaricano sulla colonna.

La relativa fluidità del sistema nucleare è la causa di due fenomeni: l'equidistribuzione delle forze e l'eventuale spostamento di tale sistema se un cedimento strutturale del sistema anulare ne causa una deformazione; se tale spostamento avviene per mantenere l'equilibrio dei vettori di forza la successiva conseguente asimmetria causa un ulteriore aumento del gradiente pressorio proprio sul sistema anulare già sofferente, innescando così un circolo vizioso dal punto di vista biomeccanico; verosimilmente si possono avere anche alterazioni del flusso nutritizio - perfusionale vertebro - nucleare con conseguente sofferenza progressiva del sistema nucleare.

E' quindi ovvio che una normale funzionalità discale debba dipendere dall'integrità dei due sistemi (nucleo e anulus) che agiscono come un'unità funzionale.
Il sistema anulare è il primo ad andare incontro a modificazioni strutturali: esse avvengono (quando non vi sia una lesione acuta metatraumatica) per successivo cedimento dei legami tra le reti di fibre del sistema anulare; sembra che la resistenza e la qualità strutturale di questa "stoffa" abbia una notevole familiarità e che quindi vi sia una predisposizione genetica alla sua insufficienza patologica.
Il sistema nucleare non fa altro che adattarsi, con conseguenze sempre più negative, a tali deformazioni della struttura contenente.
Si arriva così alla Deformazione Discale Posteriore (DDP) che può causare anche un Conflitto Disco - Radicolare (CDR).

Come ben si sa il sistema nucleare non è vascolarizzato e gli scambi metabolici avvengono per permeabilità attraverso le limitanti somatiche: ciò rende precario il metabolismo del sistema nucleare. Il sistema anulare è innervato: ciò spiega il sintomo algico vertebrale (cervico - dorso - lombare nella DDP che non è arrivata ad instaurare un CDR).

L'unione dei due sistemi forma la struttura discale vera e propria. Tale struttura è biomeccanicamente un'unità funzionale.

Qualsiasi sua alterazione provoca un indebolimento di tutta la struttura discale e, per cause biomeccaniche, alterazioni delle strutture adiacenti che vengono sovraccaricate (faccette articolari dello spazio interessato e dischi contigui).

Le unità discali sono, viste nel loro insieme funzionale, messe in serie tra di loro: ne è ovvia conseguenza che una diminuzione della capacità funzionale di un disco si estrinseca in un aumento del carico funzionale sui dischi contigui potendo così generare altra patologia.

Ne consegue che qualsiasi terapia dovrebbe non ledere in nessun modo il disco, ma favorirne la riparazione.

Si è accennato alla componente discale del Conflitto Disco-Radicolare; ma va anche tenuto conto della componente vascolo - nervosa.